A Milano tira brutta aria, volano le manganellate. Anzi, stando ai titoli di stampa e tv sembra quasi di trovarsi guerra. È un crescendo mediatico impressionante, che non si ferma neanche di fronte all’ennesima alluvione, fatto di notizie di scontri e violenze, di dichiarazioni allarmistiche e di preoccupati editoriali, come quello del Corriere di sabato scorso che ha ammonito “niente tuffi nel passato”, buttando nel calderone un po’ di tutto: gli scioperi, la Fiom, gli studenti, i No Tav, le occupazioni e l’assalto a un circolo Pd.
Read MoreVenerdì #14n si sciopera contro Jobs Act e precarietà. A Milano in piazza Fiom, sindacati di base e studenti
Il 14 novembre si sciopera. Non è ancora lo sciopero generale che ci vuole, cioè quello in grado, per quantità e qualità dell’azione, di sfidare davvero il progetto socialmente e politicamente regressivo dei poteri dominanti in Europa e del governo Renzi. Ma dopo lo sciopero generale di Usb del 24 ottobre e la grande partecipazione alla manifestazione nazionale della Cgil del 25 è senz’altro un ulteriore e importante passo nella giusta direzione, poiché consente di accumulare forze e consensi e, soprattutto, di mettere in campo un intreccio di diversi percorsi e di diverse lotte.
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