La Giunta regionale lombarda e la Lega si mostrano sicuri, ma dietro le dichiarazioni stile “non abbiamo sbagliato nulla” si cela qualche evidente preoccupazione. E non perché in giro ci sia un odio anti-lombardo, come tentano di accreditare le destre e qualche importante organo di informazione, ma semplicemente perché sono troppe le cose che non hanno funzionato e che non funzionano, nella gestione concreta dell’emergenza sanitaria e nel “modello lombardo” di sanità, che poi sarebbe più corretto chiamare con il suo vero nome, cioè “modello Formigoni”. E, soprattutto, quelle cose sono manifeste, nella strage nelle Rsa, nella mancata zona rossa, nelle denunce dei parenti delle vittime, nelle inchieste giornalistiche e della magistratura, nell’abbandono dei medici di base, nell’ospedale in Fiera, nelle desolanti gaffe dell’assessore alla sanità eccetera.
Read MoreStato sociale o Stato autoritario? Il futuro è cominciato
“I flagelli, invero, sono una cosa comune, ma si crede difficilmente ai flagelli quando ti piombano sulla testa. Nel mondo ci sono state, in egual numero, pestilenze e guerre; e tuttavia pestilenze e guerre colgono gli uomini sempre impreparati” (Albert Camus, La Peste)
Una verità senza tempo, quella di Camus, e in questi giorni di pandemia anche a noi è toccato impararla. E non mi riferisco ai governi e agli Stati, dove la questione si pone in maniera un po’ diversa, ma a noi persone, di questo e di altri paesi. Abbiamo faticato ad accettare la nuova realtà e fatichiamo ancora di più ad immaginarci un futuro diverso dal recente passato, anche se questo forse non era sempre desiderabile.
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