La morte si rispetta e forse per questo i profili social della nostra parte di mondo, altrimenti ben più vivaci, sono rimasti piuttosto silenti di fronte alla notizia della scomparsa di Marco Formentini, Sindaco di Milano dal 1993 al 1997. Ma oggi, leggendo tutta una serie di omaggi e ricostruzioni provenienti da voci autorevoli del centrosinistra milanese, che ci presentano un Formentini Sindaco in una assai improbabile veste progressista, cadono francamente le braccia ed è senz’altro il caso di prendere parola.
Read MoreFascisti e antifascisti pari sono. A proposito della sentenza sull’aggressione fascista a Palazzo Marino del 2017
Fascisti e antifascisti pari sono. E aggressori e aggrediti pure. È questo il messaggio che di fatto ci consegna la sentenza di primo grado del tribunale di Milano di ieri 11 febbraio, a proposito dell’aggressione di un gruppo di fascisti di Casa Pound, in gran parte arrivati da fuori Milano, all’interno di Palazzo Marino del 29 giugno 2017. Infatti, due neofascisti sono stati condannati rispettivamente a un anno e a 10 mesi, mentre un antifascista è stato condannato a 8 mesi e 5.000 euro di ammenda. Un colpo al cerchio e uno alla botte, insomma.
Read MoreDopo Làbas a Bologna, riapriamo LUMe a Milano - corteo e assedio sabato 23S
Non sono tempi facili per le esperienze autogestite e gli spazi sociali. L’aria che tira è densa di veleni e parole come libertà o partecipazione sono tanto ostentate sul piano del discorso pubblico, quanto poi svuotate di sostanza e materialità nella vita reale. Anzi, si rincorrono e si coccolano le paure e si dispensano Daspo urbani. E così, in fondo, non sorprende più di tanto che questa estate, oltre a caldo e siccità, ha portato anche una piccola ondata di sgomberi: LUMe (25 luglio) e Soy Mendel (10 agosto) a Milano, Làbas e Crash (8 agosto) a Bologna.
Read MoreCronaca dell’aggressione fascista dentro Palazzo Marino (perché non rimangano dubbi)
Un’aggressione neofascista, a suon di calci e pugni, dentro Palazzo Marino, a due passi dall’aula consiliare e dagli uffici del Sindaco, è una cosa che a Milano non si era ancora vista. Sarà un segno dei tempi e della sempre più diffusa tolleranza, istituzionale e non, nei confronti dei gruppi e dei discorsi di estrema destra, ma quanto successo ieri, nel tardo pomeriggio di giovedì 29 giugno, non può essere liquidato con poche parole di circostanza. Quello che è accaduto non è solo inaudito, ma è di una gravità che dovrebbe far scattare finalmente una consapevolezza e una reazione più ampie e diffuse del solito, anche perché i limiti del “solito” sono stati ampiamente oltrepassati. Per questo, anche alla luce di alcune ricostruzioni giornalistiche edulcorate e fantasiose in circolazione, vale la pena raccontare quanto accaduto. Perché non rimangano dubbi.
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