L’iniziativa è della Procura di Piacenza, l’oggetto dell’indagine sono gli scioperi e lotte nella logistica a Piacenza nel periodo 2014-2021 e l’accusa è, secondo quanto comunicato dal SiCobas stamattina, “associazione a delinquere per violenza privata, resistenza a pubblico ufficiale, sabotaggio e interruzione di pubblico servizio”. Tutti reati che sarebbero stati commessi con “intenti estorsivi”.
Per il SiCobas Sono finiti agli arresti domiciliari il coordinatore nazionale Aldo Milani e tre dirigenti del sindacato piacentino: Mohamed Arafat, Carlo Pallavicini e Bruno Scagnelli. Sono state emesse misure cautelari anche nei confronti di sindacalisti di Usb.
Non è la prima volta che salta fuori l’accusa di “estorsione”, specie dalle parti di Piacenza, per cercare di criminalizzare le lotte sindacali nel settore della logistica, dove continua a prevalere una situazione di assenza di diritti dei lavoratori e delle lavoratrici e dove anche ogni minima conquista comporta lotte dure, difficili e regolarmente esposte ad azioni repressive, sia da parte delle forze dell’ordine, sia da parte di gruppi di picchiatori.
È certamente un segno dei tempi quando a uno sciopero o a un picchetto viene negata persino la dignità di essere considerata una legittima azione di lotta, peraltro costituzionalmente tutelata, per essere, invece, trasformata artificiosamente in un fatto criminoso. Così come è un segno dei tempi il fatto che quanto accade nella logistica (o in altri settori) viene bellamente ignorato dai media che contano e da quella politica che ama riempirsi la bocca con parole come “diritti” e “democrazia”, ma che alla prova dei fatti si limita a versare qualche lacrima di circostanza quando ci scappa il morto. Per quanto riguarda il sindacalismo confederale, vabbè, lasciamo perdere.
Per tenervi aggiornati sulla situazione e conoscere le iniziative di mobilitazione seguite le pagine facebook del SiCobas e dell’Usb.
Massima solidarietà ai sindacalisti arrestati!