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il blog di Luciano Muhlbauer

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Il Primo Maggio Milano brucerà... Parola di servizi segreti

March 30, 2015

"Milano 2015 come Genova 2001. Allarme per l’apertura di Expo”. Così titola oggi il quotidiano La Stampa e segue un articolo che chiamare allarmistico è quasi un eufemismo. Si citano fonti dei servizi che preannunciano calate di orde barbariche da tutto il paese e da tutto il continente, compreso il “blocco nero più temuto dalle polizie di tutta Europa”, e che stima la capacità di produrre danneggiamenti dei manifestanti “10 volte superiore a quella del G8 di Genova”.

Certo, La Stampa non è il primo giornale a rilanciare mediaticamente gli allarmi dei servizi, visto che poco tempo fa l’avevano fatto già altri importanti quotidiani, ma il fatto che si ripetano articoli del genere, quasi degli articoli fotocopia, fa riflettere seriamente su quali scenari stiano lavorando i massimi responsabili dell’ordine pubblico del nostro paese e su quale clima si voglia costruire in vista delle mobilitazioni in occasione dell’apertura di Expo.

Già, perché di fronte al ripetersi sistematico di questi allarmismi viene naturale chiedersi se per caso non ci sia interesse da parte di qualcuno a creare un clima che spinga effettivamente in direzione di scenari apocalittici e/o che possa legittimare preventivamente interventi repressivi contro quanti a Milano stanno promuovendo le mobilitazioni prima, durante e dopo il 1° Maggio, cioè la Rete Attitudine Noexpo.

E sorprende e preoccupa francamente il modo totalmente acritico con il quale le veline dei servizi vengono riportate da importanti organi di informazione. In questo senso è paradigmatico come viene trattata la memoria di Genova 2001. A leggere questi articoli tutto era soltanto distruzione e devastazione da parte dei manifestanti. Le violenze di polizia, la “macelleria messicana” alla Diaz, le torture di Bolzaneto, l’uccisione di Carlo, le bugie e gli insabbiamenti delle forze dell’ordine, tutto quanto sparito, archiviato, rimosso. Così come sembrano improvvisamente archiviate e rimosse le stesse battaglie per la verità che qualche volta avevano visto protagonisti gli stessi quotidiani oggi così smemorati.

Ci permettiamo quindi di essere un po’ preoccupati. Questo clima da pensiero unico che zittisce e delegittima ogni voce fuori dal coro, a prescindere dal merito, e che contemporaneamente annulla ogni approccio critico a quello che le fonti ufficiali forniscono, non fa bene a Milano e apre le porte al peggio.

Le mobilitazioni comunque ci saranno e nel frattempo nei movimenti ci saranno ancora diverse discussioni importanti da risolvere. E in tutto questo forse è utile tenere presente che qualcuno a Roma vuole imporre il suo gioco. 

In Movimenti Tags NoExpo, movimenti, Expo 2015, La Stampa, servizi, milano, Primo Maggio, Genova 2001
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In occasione della Giornata internazionale di solidarietà con il popolo palestinese, istituita dall’ONU nel 1977, si sono tenute due manifestazioni nazionali a Roma e a #Milano. C’è chi pensa che ormai non bisogna più mobilitarsi, perché c’è un cessate il fuoco e perché si sta andando verso la pace, ma purtroppo la realtà sul campo è ben diversa. La maggior parte di Gaza è sotto occupazione militare israeliana e nella restante parte, dove si trova ammassata tra le macerie la quasi totalità della popolazione, continuano gli interventi militari e le uccisioni e gli aiuti umanitari entrano solo con contagocce. Per non parlare di quello che accade in Cisgiordania, dove coloni e esercito di occupazione intensificano addirittura le operazioni di pulizia etnica in un crescendo di violenza. Tutto questo è possibile solo grazie alla copertura dei governi alleati di Israele, tra cui quello italiano, che blaterano di una pace che non c’è e che, di fatto, altro non fanno che proseguire la loro complicità con i crimini di Israele. Ecco perché bisogna continuare a stare in piazza, a intervenire in ogni occasione e non permettere mai che cali il silenzio su quello che accade in Palestina. #Gaza #StopGenocide #EndOccupation #FreePalestine #Resistenza
A MILANO CONTRO LA FINANZIARIA DEL RIARMO 
A #Milano migliaia in piazza per lo sciopero generale convocato dal sindacalismo di base contro una manovra finanziaria che continua a tagliare la spesa sociale e avvia lo spostamento delle risorse pubbliche
A MILANO CONTRO LA FINANZIARIA DEL RIARMO A #Milano migliaia in piazza per lo sciopero generale convocato dal sindacalismo di base contro una manovra finanziaria che continua a tagliare la spesa sociale e avvia lo spostamento delle risorse pubbliche verso il riarmo, mentre decrescono i salari e aumentano le rendite e i profitti di pochi. Tantissime le bandiere della Palestina, perché neanche per un minuto dobbiamo farci distrarre da una pace che c’è solo nella propaganda dei complici di Netanyahu. #scioperogenerale #stopriarmo #FreePalestine
28 NOVEMBRE - SCIOPERO GENERALE CONTRO LA FINANZIARIA
Di fronte agli ultimi dati ufficiali che confermano ancora una volta che l’Italia, insieme alla Grecia, è l’unico paese europeo dove i salari reali sono diminuiti, la finanziari
28 NOVEMBRE - SCIOPERO GENERALE CONTRO LA FINANZIARIA Di fronte agli ultimi dati ufficiali che confermano ancora una volta che l’Italia, insieme alla Grecia, è l’unico paese europeo dove i salari reali sono diminuiti, la finanziaria del governo sceglie di tagliare la spesa sociale, ignorare la questione salariale e iniziare lo spostamento di fondi pubblici verso la spesa militare. Contro la finanziaria di guerra e a fianco del popolo palestinese, sciopero generale e corteo a Milano da porta Venezia alle 9.30
Oggi è passato un anno dalla morte di Ramy, un anno pieno di proclami che condannavano il ragazzo e assolvevano gli inseguitori. Nel frattempo non si trovavano più delle prove, mentre la famiglia continua ad attendere una verità
Oggi è passato un anno dalla morte di Ramy, un anno pieno di proclami che condannavano il ragazzo e assolvevano gli inseguitori. Nel frattempo non si trovavano più delle prove, mentre la famiglia continua ad attendere una verità giudiziaria. La morte di Ramy non ci parla solo di una giovane vita rubata, ma anche di una città che esclude, che fatica ad ascoltare se stessa e preferisce i racconti di comodo. Oggi il quartiere ha ricordato Ramy, perché non si può morire così e perché non si deve ripetere mai più. Per Milano, per noi. #RamyVive
Corteo per il diritto all’abitare e per la città pubblica a #Milano. E ovviamente al fianco del popolo palestinese
Corteo per il diritto all’abitare e per la città pubblica a #Milano. E ovviamente al fianco del popolo palestinese

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